Nel 1995 e nel 1996 il Pool 77 partecipa al campionato di serie B, che prevede l’obbligo di schierare almeno tre giovani, di cui uno sul monte di lancio, nella partita riservata agli under 19: il vivaio bolzanino non è in grado di sfornare talenti con sufficiente esperienza per gareggiare con compagini che possono pescare in un bacino ben più ampio di quello altoatesino, e questo fa sì che l’organico sia competitivo solo nell’incontro destinato ai seniores. Tuttavia la compagine allenata dal duo Carsaniga – Blanco Diaz riesce a conquistare comunque la salvezza nella prima stagione, gareggiando in un girone di ferro composto da formazioni quali S. Martino, Legnano, Padova, Rho, Junior Parma, Piacenza, Sala Baganza, Mediolanum Milano, Alpina Targeste, Senato, Fossano. Nella stagione successiva il Pool 77 pur conquistando la salvezza sul campo sotto la guida del nuovo tecnico cubano Reinaldo Batista, subentrato a Rigoberto Blanco Diaz alla conclusione di un ciclo triennale denso di successi, decide tuttavia di non iscriversi nuovamente al campionato cadetto per avviare un nuovo ciclo ringiovanendo i ranghi. Da ricordare in quel campionato le grandi prestazioni individuali in attacco del trio Occhi, Guerra e Nurrito R., capaci di battere ad oltre media 400 e l’elezione alla presidenza della società di Antonio Zaccomer, destinato a guidare il sodalizio sino ai giorni nostri, in sostituzione di Andrea Mazzucchi, giocatore della prima ora del Bolzano BC e fondatore del Pool 77.
I campionati di C1 del biennio 1997 e 1998 sono sostanzialmente di transizione, sotto la guida di Luis Leiva e Reinaldo Batista, coadiuvati da Carsaniga come coach, pur senza trascurare la vittoria del girone nel 1998, benchè nei play-
Sull’onda dell’entusiasmo la società chiede nel 2000 il ripescaggio in serie B: è un’esperienza dura, dal momento che la concorrenza è agguerrita, comprendendo alcune delle migliori formazioni del Triveneto come S. Martino Buonalbergo, Ponzano Veneto, Alpina Tergeste, Dynos Verona, Europa, Redipuglia, Amatori Piave, che si conclude con una salvezza conquistata grazie ad otto vittorie (record di categoria per il sodalizio di Zaccomer). Ma a fine stagione, a due giornate dalla fine del campionato, si verifica una frattura mai più sanata tra la società ed alcuni dei suoi giocatori più rappresentativi, come Guerra, Gemelli, Piu, Negri, Donegà, che abbandonano la squadra in aperta polemica con il direttivo ed in segno di insofferenza anche nei confronti di alcuni dei giocatori più giovani. Mai come in questa occasione vale la massima di vichiana memoria dei corsi e ricorsi della storia: così come alla fine degli anni ottanta i dissidi tra giocatori e società avevano portato ad una brusca battuta d’arresto del baseball bolzanino, così, dieci anni dopo, si ripete la medesima vicenda.
Il Pool 77, non potendo sopperire alle defezioni dei giocatori sopra citati, cui poi se ne aggiungono altre a fine stagione, deve autoretrocedersi nel campionato di C1 e ricostruire con pazienza certosina una nuova squadra: il presidente Zaccomer chiama a questo delicato compito di ricostruzione Claudio “Caio” Carsaniga, autentico mago dello spogliatoio, cui affianca un nuovo tecnico cubano, Roberto Medina, tutto ciò mentre all’orizzonte del baseball bolzanino si staglia una nuova ed ambiziosa società, i Pixies del presidente Vergolini. Questo sodalizio, nato nel 1996 per soddisfare il desiderio di alcuni ex giocatori di riprendere a praticare il baseball in maniera amatoriale, dopo alcune stagioni in C2 e C1, funge da irresistibile sirena per gli atleti dissidenti del Pool 77, che si trasferiscono in blocco in quel club, per cui si scatena una grande rivalità tra i due sodalizi per conseguire il primato cittadino. Il paradosso, che suona doloroso per chi scrive e per tutti gli appassionati, è che un gruppo di giocatori, che avrebbe potuto tranquillamente militare in una serie superiore, si divida in due formazioni destinate ad aspirare al massimo a campionati di C1, sia pure di vertice.
Zaccomer prova la soddisfazione di inanellare nel 2001 l’ennesima vittoria nel campionato di C1, anche se non riesce a sfatare il tabù dei play-
Il 2001, è un anno importante anche perché vede, il sei maggio, l’inaugurazione del nuovo campo da baseball, che sostituisce il glorioso “Lazzarini”, nuovo diamante omologato per le categorie superiori e dotato dell’impianto di illuminazione: viene così piantato un altro importante tassello per lo sviluppo della disciplina, coronando un’attesa durata trent’anni.
Le due stagioni successive segnano l’acme della rivalità tra Pixies e Bolzano BC, subentrato al Pool 77 nella gestione dell’attività seniores, e sono caratterizzate dalla contrapposizione di due linee di pensiero inconciliabili: da una parte i Pixies, che schierano giocatori ormai sul viale del tramonto, sia pure ancora validi tecnicamente, dall’altra il Bolzano di un dirigente factotum come Mauro Belliero, che sposa in pieno la linea verde, facendo debuttare alcuni giovani di belle speranze, come Sevvi, Belliero, Mellini, i fratelli De Boni, Mosca, Chinaglia, a fianco dei superstiti della vecchia guardia, come Zecchini, Mazzucchi, Magri, Bergamini, Alotti, Occhi, Caser, Zaccomer. Carsaniga forgia insieme a Medina tra il 2001 ed il 2002 un gruppo indomito, dimostrando una volta di più che lo spirito di squadra vale più di una somma di alcune individualità, consegnando nel 2003 al nuovo manager Pellizzari una formazione unita e pronta a grandi imprese. I giovani del Bolzano BC, così vilipesi dai loro ex compagni di squadra, andati ad ingrossare le file dei Pixies, si piazzano sempre prima dei cugini cittadini in campionato, confezionando il loro capolavoro nella caldissima stagione 2003. Dopo una partenza titubante la formazione di Pellizzari innesta il turbo nella seconda parte della stagione, agguantando grazie al secondo posto in campionato i play-
Vincere è difficile, ma ripetersi lo è ancora di più. Il Bolzano riesce nell’impresa aprendo un nuovo ciclo con il manager cubano Dagoberto Chavez Dominguez, che conquista tutti, dirigenti, giocatori ed appassionati, per la sua serietà e la sua umanità, oltrechè per le sue doti tecniche, rivelandosi forse il più “stakanovista” tra gli allenatori giunti dall’isola caraibica. A lui viene affidato il compito di proseguire nell’opera di ringiovanimento dell’organico, per cui nell’arco di un triennio approdano in prima squadra altri prodotti del vivaio locale, come Gemelli, Segala, Lazzarini, Abram, Pellin e Marchesan. Ma ripercorriamo la magica stagione 2004: il campionato si rivela molto difficile ed equilibrato e solo uno sfortunato spareggio, perso contro il San Lorenzo Isontino, approdato poi alla serie B, preclude ai ragazzi del presidente Belliero l’accesso ai play-
Veniamo così ai giorni nostri: la stagione 2005 si rivela di transizione, anche perché appendono il guanto al chiodo veterani come Nurrito R., Zecchini, Occhi, Caser, ma il lavoro del popolare manager “Dago” dà i suoi frutti nel 2006, altra annata da incorniciare. Partito in sordina il sodalizio del presidente Belliero, iscritto per la prima volta nella sua storia nel girone lombardo della C1, infila un girone di ritorno da favola, agganciando all’ultima giornata la vetta della classifica e vincendo per 12-
La storia del baseball bolzanino così prosegue: altre pagine gloriose attendono di essere scritte.